Una discussione su educazione e pedagogia a partire da Insegnare a Trasgredire di bell hooks
A fronte di un anno turbolento in cui l’ambiente scolastico, e con esso chi lo frequenta e lo anima, è stato scosso dal distanziamento sociale e da norme quantomai dubbie che per preservare un certo rigore sanitario hanno considerato accessoria la salvaguardia di un contesto di crescita fatto di incontri e confronto, sentiamo la necessità di aprire uno spazio di discussione. Molte contraddizioni proprie del mondo dell’educazione infatti sono venute in superficie e riteniamo questo possa essere un momento adatto a porre l’accento su alcune domande nate in seno ad una discussione collettiva.
Nel sistema scolastico attuale, la classe è un luogo di possibilità? È possibile una “pedagogia libertaria” all’interno delle istituzioni? a cosa rinuncia l’insegnamento senza un ambiente condiviso e di confronto?A cosa si riduce l’educazione in tempi di D.A.D.? È pensabile, in un contesto che agevola la solitudine, un ripensamento delle pratiche pedagogiche centrato sull’immagine di una comunità educante? È possibile disimparare gli strumenti della dominazione e del controllo ai quali le istituzioni educative ci abituano fin da piccole? E infine, la relazione educativa può cambiare il mondo?
Ne parleremo a partire dal libro Insegnare a trasgredire di bell hooks insieme al gruppo Ippolita che ne ha curato la riedizione per Meltemi durante il 2020 nella collana Culture Radicali (e ne ha firmato la postfazione dal titolo Colonialismo digitale).
Prenderanno voce anche lavoratori e lavoratrici della scuola che nel solco dell’anno passato non hanno mai smesso di esercitare un pensiero critico nel loro ambiente di lavoro quotidiano.
Proviamo dunque ad aprire una discussione collettiva, per agevolare finalmente un momento di incontro, per condividere intuizioni e riflessioni, scogli e difficoltà incontrate, per reinventare oggi le pratiche di relazione e costruzione del sapere. Lo faremo Giovedì 17 giugno, alle ore 18, alla Libreria Anarres Via Pietro Crespi 11 Milano.