Milano spazi liberati

In Piazza per gli Spazi Liberati

Sabato 19 Settembre

H 15.00 Piazza Castello

H 17.00 Arco della Pace

Contributi da Radio Onda d’Urto

Milano si è fermata. La pandemia ha bloccato i corpi, la vita sociale, la produzione. Ogni certezza ha vacillato, l’ineluttabilità yuppie è stata messa in discussione, ma non è stato come nei film hollywoodiani: nel finale, la sofferenza e la crisi incombente non ci hanno permesso di festeggiare sulle macerie del discorso tossico ben riassunto da #milanononsiferma.
Eppure oggi è un giorno perfetto per dichiarare che c’è una città che si è fermata ma non si è mai arresa. Tant* di noi hanno animato le brigate, le staffette e le colonne della solidarietà. Altr* di voi si sono attivat* per costruire forme alternative di socialità, d’incontro, di mutuo soccorso. Ancora nell’autogestione, nel sindacalismo di base, nelle associazioni, si è tessuta la trama delle relazioni, delle lotte nel lavoro, nel sostegno agli ultimi e alla comunità tutta.
Il nostro tempo, le nostre relazioni, gli spazi in cui viviamo, in cui pratichiamo politica, arte e cultura, non sono merci e non sono in vendita. Il lockdown e le brigate volontarie per l’emergenza ci hanno insegnato che quando le disuguaglianze aumentano e le istituzioni non sono in grado di garantire la sussistenza della popolazione più fragile, emerge, come unica risposta concreta, il valore di una comunità che si auto-organizza. La nostra comunità si riconosce in un obiettivo comune: restituire alla città, attraverso l’autogestione, il mutuo appoggio e l’occupazione di spazi in disuso, momenti di libera aggregazione, di cultura dal basso. Nel caso della Cascina Torchiera, recente oggetto di un avviso pubblico comunale, ci siamo riuscit* per 27 anni e siamo orgoglios* di essere divers* da un pub o da una discoteca: entrando nei nostri spazi non sarà necessario compilare tessere associative e non ne uscirete con il portafogli svuotato, ma sarete arricchiti dalle attività, concerti, dibattiti, proiezioni, mostre, performance e cabaret, in uno spazio reso accessibile per chi ha disabilità motorie, grazie al progetto “Abbatti le Barriere”. Così potremmo dire di altre realtà nel mirino del Comune o dello speculatore di turno: Ri-make, La casa delle donne, il Lambretta, Macao, Sos Fornace (Rho), Boccaccio (Monza), il collettivo Kasciavìt, o i comitati Baiamonti Bene Comune, La goccia, Piazza d’armi, creati da una rete di cittadini per difendere il verde urbano sempre più scarso ed essenziale nel contesto di crisi che stiamo vivendo. In un momento storico come questo è quindi sempre più necessario che la città tutta prenda una posizione chiara e si mobiliti a difesa di queste realtà in cui si sperimentano e si costruiscono ogni giorno un nuovo modo di vivere e una società altra rispetto a ciò che impone il sistema capitalista.
Oggi, consapevoli di essere bersaglio di una possibile svendita, bandit* da chi ci definisce “luoghi rimasti a lungo senza identità”, all’IpocriCity delle amministrazioni si risponde con l’unica arma possibile: occuParty della città!
Il prossimo 19 settembre costruiremo una mobilitazione con due presidi in Piazza Castello, dalle 15, e all’Arco della Pace, dalle 17, con chi si preoccupa da sempre di beni comuni: saltimbanch* del libero mutuo soccorso, acrobat* dello scambio gratuito di saperi, equilibrist* dell’impiego sociale del tempo. Stiamo invitando la cittadinanza a una performance collettiva: feconda interzona culturale libera da sessismi, razzismi e abilismi, fucina di relazioni, linguaggi e pratiche libertarie, circo(lo) di sapere, storie, generazioni, ecologia di arti, immunità di gregge all’asfissia di una metropoli pacificata, operosa e impoverita. Vogliamo vivere, non solo resistere in una colata di cemento. Vogliamo respirare, non solo ansimare nell’aria che resta. Vogliamo realizzare quello che non hanno previsto, non solo accontentarci delle conquiste di ieri. Sabato 19 settembre, rispettando le misure sociali di prevenzione dei contagi perché, a differenza di chi governa la nostra regione, abbiamo a cuore la cura della nostra comunità, coloreremo le strade con una mobilitazione fatta di gioia, rumore, arte e cultura per ricordarlo a distratt*, ingenu*, smemorat*, e ai feroci banditori di città pubblica.