Ippolita e Acid Horizon, Fuga dalla distopia del controllo

Giovedi 10 Luglio h 18.00 Cantiere Via Monterosa 84, Milano

Doppia presentazione al Cantiere con Ippolita e Clusterduk

Ippolita Hacking del sé. Disertare il capitalismo del controllo.

L’hacking del sé è un esercizio di cura per disinnescare le norme inscritte nei nostri corpi dal capitalismo del controllo. Per annullarne la forza, per creare attrito nei suoi automatismi, per riappropriarci dei nostri modi di sentire e sentirci. Amare il nostro corpo digitale ci permette di immaginare una relazione con le tecnologie basata sulla reciprocità e non su dipendenza e sfruttamento. Emanciparci dalle grandi corporation significa fare un passo di consapevolezza e di responsabilità tecnica, etica ed ecologica. L’hacking del sé è tanto individuale quanto sociale perché solo partendo dalla propria esperienza situata è possibile aprire il percorso a una coscientizzazione collettiva. Il libro testimonia il percorso compiuto dal gruppo di ricerca Ippolita negli ultimi cinque anni, un periodo di fitto confronto intersezionale con i movimenti femministi, queer, decoloniali, antispecisti, senza i quali non è possibile decostruire radicalmente le dinamiche di dominio delle tecnologie del controllo. Il volume raccoglie una selezione di scritti che indicano le principali tappe di questo itinerario. Il testo esce con Agenzia X con l’obiettivo di alimentare il dibattito sulle tecnologie del capitalismo della sorveglianza in ambiti – non solo – di movimento.

Acid Horizon Anti-oculus. Una filosofia della fuga.
Il potere ci osserva, ci cataloga, ci contiene, ci intrappola nel suo sguardo. Il futuro distopico profetizzato dal cyberpunk è ormai la nostra vita quotidiana nel presente, un’epoca in cui tecnologie digitali sempre più avanzate, asservite al capitale, catturano e gestiscono i corpi e le identità. Ma è possibile sottrarsi, eludere collettivamente questa macchina dominante e ribellarsi ai suoi circuiti oppressivi?

Rifacendosi alla cibernetica per analizzare le strutture del disciplinamento sociale, il collettivo Acid Horizon attinge dagli studi di Deleuze, Foucault, Berger e Tiqqun per tratteggiare le modalità politiche, mediche e storiche con cui l’«ocularità» del potere ci incasella e ci imprigiona, e sovvertirne le logiche. Anti-Oculus è un’incursione nei meccanismi della sorveglianza, un’indagine filosofica su come sfuggire ai dispositivi di controllo che regolano le nostre vite. Non offre scappatoie consolatorie ma segue con feroce ironia l’occhio del cyber-capitale, spingendoci a riunirci per andare in cerca di emancipazione, comunità e altre forme di vivere.
Un saggio che si legge come un manifesto hacker, un pamphlet militante, un manuale di sabotaggio dall’interno, una guida per sparire dall’Oculus e tracciare nuove vie di fuga.