Ippolita: Autodifesa digitale transfemminsita

Giovedi 20 Novembre una lezione aperta al CRP di Bergamo

Ippolita autodifesa digitale transfemminista, una lezione aperta su invito del CRP di Bergamo e delle soggettività queer e trans che attraversano lo spazio.

Bibliografia dell’incontro:

Capitalismo della sorveglianza e violenza digitale di genere / Intervista alla rivista Ingenere
Colonialismo digitale / Postfazione di Ippolita a bell hooks Insegnare a trasgredire
Cyberfemminismo e controcultura / Introduzione di Ippolita al volume di Sadie Plant Zero Uno, Luiss Uni press
Materialismo e tecnologia / Introduzione di Ippolita al libro di Rosi Braidotti Materialismo radicale
Comunità educanti e tecnologie / Antiproibizionismo e pedagogia hacker

Ippolita
Macchine Neurodivergenti Relazioni postumane e algoritmi queer
Ombre Corte

Chiediamo alle macchine di passare come umane, così da metterci al sicuro dalla loro carica aliena, chiediamo alle persone trans un passing che depotenzi la loro carica perturbante, allo stesso modo vogliamo che le persone neurodivergenti si fingano neurotipiche. Ma normalità, umanità e rapporti binari sono esattamente ciò che ha prodotto le macerie di questo scintillante futuro tecnologico. La sua manifestazione più estrema la vediamo in Palestina, dove il genocidio è guidato dall’intelligenza artificiale.

Questo libro, ispirato da una riflessione dell’artista e scrittore australiano Andrew Goodman e affiancato da un approfondimento del gruppo Ippolita, una delle voci critiche più significative del panorama tecnologico italiano, è un dialogo a distanza, immaginativo e provocatorio. Non ci invita a pensare un algoritmo più giusto, ma a destituire il paradigma stesso che lo sorregge. Non una riconciliazione con la macchina così come è stata progettata dal capitalismo, ma un’apertura alla possibilità che anche gli algoritmi e le AI – riconoscendoli anche come soggettività – possano divenire altro.

Ippolita
Anime Elettriche
Jaca book
Libro di filosofia dell’informatica, piccolo e molto denso.
una retrospettiva dell’esperienza tecnologica lato utente. La soggettività digitale viene analizzata come diade somato-psichica non separata dalla sua controparte “fisica”, ma anzi è descritta come raddoppio e multiplo del sé, sino al parossismo dello stadio finale “in vivo e in vitro”, stoccata sui server delle gradi corporation dell’IT. L’ambiente dei social media viene descritto come un panottico digitale, la differenza con il panottico disciplinare di Foucault è il piacere. Il piacere della comunità sempre in movimento, dove la singola individualità non è costretta a una forma rigida, ma viene stimolata a esibire la propria diversità. Il panottico digitale attribuisce senso, anche in termini di valutazione, a ogni gesto su di essa compiuto. La quantificazione numerica crea piacere, il consumo di questo piacere reso in forma sociale crea reddito psichico. Temi generali sono l’identità e la cura del sé, presi tra “addestramento procedurale” come delega totale al dispositivo commerciale e di contro come “esercizio cosciente” al fine di raggiungere attraverso l’autodifesa gradi sempre più elevati di autonomia digitale. È con questo testo che Ippolita comincia la sua critica alla Gamificazione e a introdurre il concetto di Pedagogia Hacker.
Rachele Borghi legge un estratto del libro 
Recensione di Marco Dotti su Vita

Ippolita
Tecnologie del Dominio. Lessico minimo di autodifesa digitale
Meltemi
Fatto a schede ogni parola ha una spiegazione e diversi collegamenti con altri lemmi interni al libro (es. Pornografia Emotiva, Criptomoneta, Libertarianesimo, Tecnocrazia, Condivisione, Quantified Self) é un volume panoramico di tutti i temi indagati nell’arco di una decade. Utile nei contesti formativi e per farsi rapidamente un’idea delle problematiche legate a un singolo tema. “tecnologie del dominio” è una locuzione di Haraway
Lemmi interni al libro:
Trasparenza radicale
Data Centre
Panottico Digitale
Libertarianesimo