Gloria Anzaldua Luce nell'oscurità

Un pomeriggio dedicato a Gloria Anzaldua Sabato 11 Febbraio Angelo Mai Roma

con Lavinia Hanay Raja, Laura Scarmoncin, Elisa Careri, Paula Satta, Ilenia Caleo, Mackda Ghebremariam Tesfau’, Valeria Ribeiro Corossacz.

Un pomeriggio dedicato a Gloria E. Anzaldúa (1942-2004), “scrittrice, poeta, teorica femminista-queer, chicana texana, patlache (parola nahuatl per lesbica)”. Un’immersione profonda nel suo pensiero e nella sua scrittura attraverso le voci e i corpi di un gruppo di studios*, attivist*, ricarcat* – che al lavoro di Anzaldúa stanno dedicando la propria pratica di lettura, traduzione, riflessione – riunit* all’Angelo Mai per accompagnarci nel segno e nel senso della sua opera, in vista delle recenti pubblicazioni di Luce nell’oscurità. Luz en lo oscuro. Riscrivere l’identità, la spiritualità, la realtà (Meltemi, Culture Radicali) e Terre di confine. La frontera. La nuova mestiza (Edizioni Black Coffee).

Luce nell’oscurità, culmine del pensiero filosofico maturato da Gloria E. Anzaldúa, dove l’autrice valorizza forme subalterne di essere, sapere e creare, marginalizzate dal pensiero occidentale, teorizzando il suo processo di scrittura come una pratica artistica, spirituale e politica pienamente incarnata, da poco disponibile in italiano grazie a un intenso lavoro collettivo voluto e messo a punto dal gruppo Ippolita, che ha curato la collana Culture Radicali di Meltemi. Opera carnale, terrena, terreste e spirituale che rifugge le etichette e restituisce le contaminazioni proprie delle frontiere, Terre di confine – nella nuova traduzione di Paola Zaccaria – è autobiografia, manifesto politico, prosa e poesia, dove è il corpo di Anzaldúa a guidare la scrittura, materializzando il senso di una frontiera dove si dissolvono i concetti di confine, limite, invalicabilità.

Con:

Lavinia Hanay Raja,  Gruppo Ippolita, gruppo di ricerca indipendente che si occupa di culture digitali, scrittura collettiva, formazione, editoria, reality hacking, attivismo, tecno-politica
Laura Scarmoncin, traduttrice di Luce Nell’oscurità di Gloria Anzaldua
Elisabetta Careri, insegnante parte del collettivo femminista CattiveMaestre, dottora di ricerca in Studi Interculturali firma l’introduzione di Luce Nell’oscurità di Gloria Anzaldua
Paula Satta, sociologa argentina, studentessa di astrologia e dottoranda in studi di genere. Firma la prefazione di Luce Nell’oscurità di Gloria Anzaldua

Valeria Ribeiro Corossacz, docente di antropologia culturale e etnografia a Roma Tre, femminista, italiana e brasiliana
Ilenia Caleo, performer, attivista e ricercatrice in studi di genere e arti performative
Mackda Ghebremariam Tesfaù, attivista e ricercatrice in studi sociali e decoloniali

𝙈𝙀𝙍𝙀𝙉𝘿𝙀 è uno spazio intimo e collettivo, una queer safe zone aperta all’altrove, una festa dove l’evasione diventa atto di resistenza, dove offrirci ciò che meritiamo: tutto. Interamente ricoperta di tappeti, all’interno di 𝙈𝙀𝙍𝙀𝙉𝘿𝙀 è possibile tatuarsi, ricevere oroscopi e letture dei tarocchi, massaggi, consulenze per messaggi impossibili, immers nel suono di dj e live set. Ciò che chiediamo a chi entra è di lasciare fuori le proprie scarpe: un gesto contro il machismo dello stare con i piedi piantati, un modo per entrare direttamente e morbidamente in contatto con l’ambiente e con chi lo abita. L’ambiente di 𝙈𝙀𝙍𝙀𝙉𝘿𝙀 che si genera e si rigenera quando tutt* se ne prendono cura: lascia fuori le scarpe, invita chi vedi che ancora le indossa a fare lo stesso, sii gentile con le creature, i tappeti e gli oggetti che trovi.

Gloria Anzaldua Luce nell'oscurità