Presentazione del collettivo Trickster: Stati di coscienza, mondi interconnessi e attivismo spirituale
Il collettivo Trickster e Ippolita aprono una cerchia di discussione alla Libreria Antigone Venerdi 3 Ottobre alle h 18.00 per presentare insieme l’eperienza del collettivo Trikster
Trickster è una figura che compare nei miti, nel folklore e nelle religioni pressoché di tutto il mondo. Il termine proviene dal verbo inglese to trick (giocare dei tiri, ingannare, scherzare) ed è parola difficilmente traducibile in italiano. C’è chi l’ha resa come burlone, imbroglione o gabbamondo, chi briccone divino – per citare un titolo ormai classico sull’argomento, che raccoglie interventi di C.G. Jung, K. Kerényi e P. Radin. Sicuramente si presenta come figura imprevedibile e complessa: a volte si mostra con sembianze divine o semidivine, altre volte è animale dai tratti antropomorfi, oppure difficilmente catalogabile (non a caso viene menzionata nella Cassell’s encyclopedia of queer myth, symbol, and spirit, copiosa raccolta di personaggi multiformi, con la prefazione di Gloria Anzaldúa). A differenza dei classici eroi o divinità, facilmente classificabili per via delle loro funzioni precise e determinate, il trickster resta un personaggio liminale, di soglia, eternamente sfuggente, che incarna e manifesta l’ambivalenza e la contraddizione. Proprio perquesto, nella raccolta Antropologia Strutturale, C. Lévi-Strauss lo assume come paradigma dell’ambiguità del mito e della divinità, posizionandolo in un punto liminare fra vita e morte. Dinanzi alle dicotomie maschio/femmina, giovane/vecchio, vivo/morto, sacro/profano, giusto/sbagliato ecc. il trickster conduce fuori strada, varca i confini, confonde le distinzioni, solleva paradossi. In breve, la reductio ad unum e tutta la logica tradizionale non può che rassegnarsi a fallire quando incontra un trickster.
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