L’esercizio della democrazia è più importante della vita biologica

La vita democratica nelle sue molteplici forme più o meno radicali è sempre un esercizio di responsabilità collettivo.
Ma cosa vuole dire essere responsabili in questo frangente storico?
Sentiamo dirci che vaccinarsi è l’unico modo per essere responsabili.
Responsabilità per noi significa pensare e agire in termini sistemici, avere la responsabilità della sola vita biologica degli umani ci sembra svilire il senso complessivo di ciò che chiamiamo vita.
Valorizzare l’esistenza implica capire che la vita non è solo ciò che inizia e finisce con l’analisi biometrica del corpo, nostro e altrui (naturalizzato).

La vita insieme, la democrazia come esercizio di autogoverno, è più importante della vita biologica. Avere la libertà di scelta significa valorizzare la vita come esperienza politica e collettiva. Anche questa è una forma di tutela. Perché salvaguardare il dissenso, anche quando sembra disfunzionale, significa proteggere lo spazio della diversità culturale e praticare il mutuo ascolto. Aprirsi a soluzioni “altre” dalla nostra idea di razionalità.

Preservare la vita solo nella sua dimensione biologica è una prospettiva autoritaria e antidemocratica, che ne restringe il senso a una vana fuga dalla morte.

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Pratichiamo l’esercizio della critica, è quello che facciamo da quando abbiamo inziato e continuiamo a farlo.
Parte di questo lavoro avviene necessariamente facendo rete, costruendo relazioni con realtà con cui, a volte, ci possono essere delle divergenze o delle differenze di opinione. Queste sono le basi per chi pratica una vita libertaria e plurale.
Esercizio della critica vuol dire “pensare senza balaustre”, sporgersi al di là. A volte può causare un senso di vuoto, in quanto è una facoltà del pensiero che ci proietta sul limite del senso comune. Se lo facciamo è perché crediamo che sia una modalità conoscitiva fondamentale e, contemporaneamente, uno strumento cardine di diversità culturale.
In questo tempo ci sono sempre più persone convinte di avere in tasca la verità e sono certe che si vivrebbe meglio se tutt* la pensassimo allo stesso modo, il loro. Ecco, noi invece pensiamo che la ragione, per esistere, abbia bisogno del dialogo, del conflitto e del desiderio. Per questo continuiamo a fare critica.

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Un’assemblea antifascista a Bologna ha elaborato una riflessione in forma di volantino contro il greenpass, una iniziativa coraggiosa alla quale ci associamo.
Per scaricare il volantino https://antifascistecontroilpass.noblogs.org/

Allo stesso modo esprimiamo la nostra solidarietà a Wu Ming che in questi mesi ha cercato di articolare una critica alla narrazione maggioritaria su questo tema https://www.wumingfoundation.com/giap/2021/08/kit-antifascista-contro-green-pass/

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Linkiamo qui un nostro articolo di aprile 2020 che esprimeva un forte dissenso sulle politiche di gestione della pandemia in Italia, da allora poco è cambiato https://beta.ippolita.net/tecnologia-etica-controllo-covid9-ippolita-manifesto-quarantena/