16 Novembre h 18.30
Macao
Viale Molise 68, 20137 Milano

MAGGIORI INFO

Ippolita Hacking del Sé  -Is Data the new Oil?-

Tavola Rotonda

dal comunicato di Macao:

L’impatto delle nuove tecnologie nella nostra vita quotidiana e nella società è dirompente, insidioso, tossico, rivoluzionario e utopico. Che fare?
Abbiamo pensato di partire da tre libri che pensiamo essere fra i più interessanti usciti nell’ultimo periodo e ne parliamo con gli autori:
#Utopia del software libero, con Giorgio Griziotti,
#Datacrazia, con Daniele Gambit e Alberto Manconi,
#Smagliature Digitali, con Arianna Mainardi e Elisa Virgili
#Dal free software all’hacking del sé, con il gruppo Ippolita.
e con Zoe Romano, Guido Anselmi ed Emanuele Braga.

Dietro la Parola Condivisione

In informatica condividere significa mettere a disposizione di chi ha le competenze un’opera, o una porzione di un artefatto digitale, creato dal proprio ingegno. Perché farlo? Perché in questo modo si può imparare e insegnare che cos’è il bello (o anche l’utile) dal punto di vista del codice. Condividere ha a che fare con la Comunità, ma come vedremo i modi della condivisione sono cambiati in base al mutarsi delle comunità digitali.

La condivisione informatica comincia negli anni Settanta e Ottanta limitatamente a poche persone; all’inizio degli anni Novanta la pratica si diffonde quando vengono immessi sul mercato i primi personal computer; in seguito viene formalizzata metodologicamente, diventando parte di un movimento politico, con il free software; poi le viene dato il nome di economia del dono, con il passaggio commerciale ll’open source e, da ultimo, si trasforma in sharing economy, quando viene completamente messa a profitto su scala globale con l’avvento dei media sociali.

Le pratiche di condivisione sono nate assieme all’informatica. Come abbiamo detto condividere significa in origine fare qualcosa di importante: mettere in comune un artefatto del proprio ingegno1. Il metronomo storico della condivisione nelle sue molte vicissitudini è il sistema operativo Unix, l’ispiratore di GNU/Linux, nato alla fine degli anni Sessanta nei laboratori Bell presso l’AT&T, società telefonica americana, da programmatori che lo avevano pensato e scritto nel tempo libero. Ma una famosa causa antitrust contro la AT&T vietò alla società di entrare nel settore dell’informatica. Unix dunque venne distribuito (praticamente per caso e a un prezzo simbolico) a buona parte delle istituzioni universitarie, le quali si ritrovarono ad avere un sistema operativo comune (completo di codice sorgente!), ma senza alcun supporto da parte del produttore. In poco tempo si creò spontaneamente una rete di collaborazioni coordinata dall’Università di Berkeley. Questo fu il primo grande momento di condivisione. Personaggi chiave del mondo informatico2 hanno sperimentato con estrema autonomia nel periodo tra gli anni Settanta e Ottanta dando vita ai principali protocolli di comunicazione di rete3 e alla suite di protocolli di rete TCP/IP che sono l’ossatura digitale della Rete. Nessuno dei quali è brevettato o soggetto a copyright.

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