Ippolita intervista Doctorow
In occasione della pubblicazione del libro di Cory Doctorow, Come distruggere il capitalismo della sorveglianza edito da MImesis nella collana Postuman3, l’Internet Festival organizza un talk a partire da libro, sabato 12 ottobre, al Centro Congressi Le Benedettine di Pisa.
Cory Doctorow sarà presente in collegamento, l’incontro sarà moderato dal gruppo Ippolita che ha curato la traduzione del volume.
Riportiamo qui la prima parte dell’estratto pubblicato su cheFare
L’aspetto più sorprendente della rinascita del terrapiattismo nel XXI secolo è la vastità di dimostrazioni a suo sfavore che si sono accumulate nel corso del tempo. Si può immaginare come, nei secoli passati, le persone che non avevano mai raggiunto un punto di osservazione sufficientemente alto da cui vedere la curvatura della Terra, potessero giungere alla convinzione, per loro del tutto logica, che la Terra fosse piatta. Dal momento in cui oggi anche le scuole elementari sono in grado di far penzolare le videocamere GoPro dai palloncini, mandandole abbastanza in alto da fotografare la curvatura della Terra, ci vuole uno sforzo eroico per mantenere la convinzione che il mondo sia piatto, per non parlare dell’esperienza della visione ineccepibile, della medesima panoramica, che si gode dai finestrini di un aereo. Ma la stessa cosa vale anche per il nazionalismo bianco e l’eugenetica. Ci troviamo in un momento storico in cui ci si può trasformare in un “dato genetico” facendo un semplice tampone all’interno della guancia; una volta inviato il campione a un’azienda di sequenziamento dei geni, insieme a una modesta somma di denaro, be’… la cosiddetta “scienza della razza” sarà irrimediabilmente confutata. In effetti stiamo vivendo un’epoca d’oro sia per la disponibilità dei fatti a nostra disposizione che per la loro stessa negazione. Teorie spaventose, che sono rimaste ai margini della società per decenni o addirittura secoli, sono diventate improvvisamente dei concetti a diffusione di massa. Quando una tesi dai tratti tragicamente pericolosi prende piede, ci sono solo due cose che possono spiegare il suo rapido propagarsi: o chi la testimonia è diventato molto abile nell’esporre le proprie ragioni, oppure la proposta è diventata più difficile da mettere in discussione di fronte all’aumento delle prove a suo favore.
Per spiegarlo in altre potrei dire che, se vogliamo che le persone prendano sul serio il cambiamento climatico, possiamo chiamare su un palco il gruppo di Greta Thunberg che sostenga argomentazioni eloquenti e appassionate, conquistando i nostri cuori e le nostre menti; oppure possiamo aspettare che a convincerci siano le inondazioni, gli incendi, il sole cocente e le pandemie. In pratica, probabilmente occorre avere un po’ di entrambe le cose: tanto più saremo circondati da incendi boschivi, alluvionati e in rovina, tanto più facile sarà per le Greta Thunberg del mondo convincerci del surriscaldamento globale […]. Oggi si è diffusa la convinzione che, attraverso l’apprendimento automatico e la sorveglianza commerciale, si possa trasformare anche il pensatore della cospirazione più improvvisato in un imbonitore in grado di deformare le percezioni e di conquistare completamente la nostra fiducia. Individuando poi le persone vulnerabili e proponendo loro argomentazioni perfezionate dall’IA (che aggirerebbero le loro facoltà razionali) questi truffatori sarebbero in grado di trasformare le persone comuni in terrapiattisti e antivaccinisti, o addirittura in nazisti.